Leggi la posizione ufficiale dell'AIRC in merito alla sperimentazione animale, in cui si ammette che ben il 10% dei fondi raccolti dall'AIRC va a finanziare ricerche su animali!
Ruolo di oncogeni virali e cellulari nella carcinogenesi
mammaria sperimentale
Questo progetto si propone di valutare il ruolo patogenetico di
citochine e fattori di crescita nelle fasi precoci della tumorigenesi
mammaria in modelli sperimentali in vivo ed in vitro. Nei topi BALB/c
l'interferon endogeno prodotto nel corso dell'infezione da MTV
(retrovirus del tumore mammario murino, ceppo C3H) e nella fase di
progressione dei carcinomi mammari rappresenta un elemento patogenetico
nella cancerogenesi mammaria.
Ricerca finanziata dall'AIRC
Fonte: http://www.unipv.it/annuario-91-92/mesapu/mesapu7.html
Extracellular fatty acid binding protein (Ex-FABP)
modulation by inflammatory agents:
"physiological" acute phase response in
endochondral bone formation
(Studio della proteina Ex-FABP)
In questo studio, alcuni polli sono stati alimentati in maniera
corretta,
altri con una dieta particolare in grado di produrre
discondroplasia tibiale ed osteoartrite.
Ai polli sono stati iniettati anticorpi ottenuti da conigli:
la produzione di anticorpi da animali è particolarmente dolorosa
per gli animali utilizzati, perché consiste nel provocare
un tumore all'animale e poi prelevare dal tumore un fluido
ricco di anticorpi (metodi alternativi esistono già
da diversi anni).
Successivamente tutti i polli sono stati uccisi per
studiare una proteina, chiamata Ex-FABP, che si suppone essere
collegata alle patologie oggetto della ricerca.
Questo studio è in parte finanziato da AIRC.
Fonte: European Journal of Cell Biology 79, 155 - 164 (2000, March)
Ricerca sul gene Emx-2, effettuata presso il Dipartimento di Biotecnologie dell'Istituto San Raffaele di Milano. I risultati dell'ultimo studio, condotto sui topi di laboratorio e finanziato anche da fondi Telethon e dell'Airc, sono stati pubblicati sull'ultimo numero di Nature Neuroscience.
Fonte: http://www.agor.mediacity.it/GenePensiero.htm
Ricerca sul meccanismo di resistenza al nuovo farmaco antileucemico STI571
I ricercatori hanno sviluppato un modello animale utilizzando un
particolare ceppo di topi a cui sono stati iniettate cellule leucemiche
umane derivate da pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica in crisi
blastica.
La pubblicazione scientifica riportata sul numero 18 ottobre 2000 del
Journal of the National Cancer Institute descrive il risultato
della ricerca condotta,
con l'obiettivo di dimostrare la causa della resistenza al farmaco, da
Carlo Gambacorti-Passerini e colleghi
presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Da sempre l'attivita' di ricerca del dottor Carlo Gambacorti-Passerini è
finanziata dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul
Cancro (AIRC).
Fonte: http://www.istitutotumori.mi.it/int/notiziedibattiti/opinione/sti571.asp
Ricerca sulla proteina Ve-caderina svolta da un'equipe
scientifica che fa capo a Elisabetta Dejana,
docente di Patologia Generale della Facolta' di Medicina dell'Università
dell'Insubria, la quale dichiara:
"Abbiamo visto che se creiamo un'alterazione
ereditaria nei topi, bloccando la sintesi di
questa proteina con degli anticorpi, i topolini
muoiono nell'utero della mamma."
"E' un'attività frutto di una stretta collaborazione
fra l'Università dell'Insubria e l'AIRC,
l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
Fonte: VareseFocus
TORINO, LA SCOPERTA DELL'IRCC, PUBBLICATA DALLA RIVISTA "NATURE"
Il gene intelligente uccide il tumore
COMBATTERE il tumore privandolo dei vasi sanguigni che lo alimentano: nei
topi funziona, con una terapia genica tutta made in Italy. L'hanno messa
a punto all'Ircc, l'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo,
nei pressi di Torino, grazie a un finanziamento dell'Airc. Coordinatore
� Luigi Naldini, a cui - a sottolineare l'eccezionalit� della scoperta -
"Nature Medicine" dedica un articolo on-line e un altro nell'edizione cartacea
di giugno. Suoi collaboratori Michele De Palma e Mary Venneri, dottorandi
di ricerca dell'Universit� di Torino. "E' ancora presto per pensare a una
sperimentazione sull'uomo, ma la capacit� di questa tecnica di colpire esclusivamente
il tessuto-bersaglio, senza intaccarne altri, promette applicazioni molto
ampie", osserva Naldini, da gennaio 2003 codirettore dell'Istituto Telethon
per la terapia genica presso l'Istituto San Raffaele di Milano.
Fonti:
Aduc
Italia Salute
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